Tab Article
Nel 1921, a Bergamo, compariva per i tipi della casa A. Savoldi "stabilimento cartotecnico-editoriale" un saggio singolare scritto dal critico armeno Raphaël Bazardjian. Medico chirurgo e studioso di filosofia, Bazardjian si trasferì in Italia dopo aver lavorato come assistente al Policlinico di Berlino. Il breve e denso saggio demoliva in ogni sua parte la figura di Friedrich Nietzsche. Forse per questo, da oltre un secolo, il volume risulta introvabile e una sola copia è conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Dario Agazzi, discendente da parte materna dell'editore Savoldi, ha recuperato il testo riproponendolo al lettore odierno: perché una voce critica tagliente e ironica contraria a Nietzsche - celebrato senza se e senza ma - non andasse sepolta e dimenticata.